6 aprile 2020 -
“Coronavirus e sostegno alle imprese: in Italia per ottenere 600 euro ci si scontra con il burocratese applicato alla tecnologia, mentre la Germania e la Svizzera hanno già iniziato a erogare quanto è considerato necessario per la gente e le imprese”.
A dirlo è il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè, che – sulla scorta delle informazioni raccolte nei siti istituzionali tedeschi e svizzeri e di un video ricevuto da un imprenditore italiano che per molti anni ha lavorato in Germania – parla di una strada percorribile, la stessa indicata dall’ex presidente della Bce Mario Draghi per dare a cittadini e imprese il sostegno necessario alla sopravvivenza.
“In Germania il Governo ha messo a disposizione 500 miliardi di euro e negli Stati Uniti 2mila miliardi. Il nostro Esecutivo ha annunciato interventi per soli 50 miliardi, con tempi di disponibilità non ancora certi. Con questi ‘antidoti economici’ anche se miglioreranno le condizioni sanitarie non saremo pronti alla ripartenza con la dovuta spinta che può venire solo da una robusta iniezione di liquidità. La nostra classe politica lo deve comprendere rapidamente”,
dichiara Uggè.
“Le soluzioni vanno trovate insieme - aggiunge il vicepresidente di Conftrasporto - Prima fra tutte quella di dare la massima liquidità possibile reale alle imprese. Esiste una strada? Sì, ma dipende dalla capacità del Governo di comportarsi nei confronti delle autorità europee non in modo servile ma sostenendo le nostre ragioni e ottenendo che le risorse, messe a disposizione dalla Bce a costo zero, siano garantite alle piccole e medie imprese e non alle ‘solite note’ condizioni, ma a tassi vicino allo zero”.
“Non è fantasia: è una realtà in vigore da tempo e che non è stata ancora particolarmente resa nota da chi ci governa. Perché guardiamo ai ‘Coronabond’ o ad altre invenzioni che servono solo a far perdere tempo, quando la soluzione esiste già ed è facilmente percorribile?”,
conclude il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio.