All’art. 79 del “Decreto Cura Italia”, infatti, è prevista la creazione di una “nuova Alitalia” interamente controllata dal MEF o controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta. Il Presidente di ANAMA, Alessandro Albertini afferma:
“La strategicità del trasporto merci nel settore aereo è nei dati: rappresenta circa il 2% del volume delle merci trasportate in tutte le modalità, a cui però corrisponde una quota rilevante del valore economico complessivo.
Per le sole esportazioni verso Paesi extra EU parliamo di circa il 26% del valore economico (Position Paper Cargo Aereo e I studio Osservatorio Cargo Aereo), e per l’Italia le esportazioni contano circa il 30% del Pil. Il cargo aereo è fondamentale anche nell’import, in particolare nelle filiere dell’elettronica, della meccanica e della farmaceutica. Per questo come spedizionieri aerei che gestiscono quotidianamente l’import-export del Paese, crediamo che sia necessario che questa funzione venga esplicitata a partire dall’attuale fase costitutiva, dedicando ampio spazio al trasporto merci nello Statuto e nell’oggetto sociale della nuova Alitalia.
La crisi in atto mostra ancor di più l’importanza di avere un sistema di trasporto merci via aerea attivo, efficiente e a servizio del Paese: il cargo aereo è l’unica modalità di trasporto che consente di raggiungere in un breve lasso di tempo i mercati di destinazione finale”.
“In passato la strategicità del cargo aereo per Alitalia non è stata considerata in modo adeguato, aggiunge Albertini, per questo crediamo che sia essenziale rivendicarlo ora con forza. Avere una Alitalia forte nel cargo darebbe maggiore competitività per i nostri prodotti esportati, e genererebbe ricchezza per il Paese perché le merci viaggerebbero da / per aeroporti italiani”.
“Per questo, conclude Albertini, crediamo anche che la nuova Alitalia dovrebbe essere una compagnia dedicata ai voli di lungo raggio con una flotta potenziata da velivoli all cargo, come i player mondiali tradizionali. Le rotte nazionali ed europee sono già coperte dalle low cost che risultano più competitive nei voli brevi e così sarà anche dopo la crisi. Per le compagnie tradizionali i voli remunerativi sono quelli a lungo raggio. Il cargo aereo funziona proprio sulle rotte lunghe poiché è residuale la quota di merci che viaggia per via aerea all’interno del mercato nazionale ed europeo”.