Nella pratica oggi insostenibili, pesano come macigni sulle spalle di tante aziende alberghiere, costituiscono con il fermo totale del settore, la prima e più urgente emergenza per molte realtà. Se non si interverrà rapidamente, si rischia alla ripartenza di non trovare più molti operatori. Altra questione importante, perché incide fortemente sulla disponibilità finanziare degli hotel e su cui è grande l’attenzione, è quella relativa ai costi tra penali e cancellazioni che si sono determinati in queste settimane a causa delle misure per il contenimento dell’epidemia costringendo le strutture a restituire anche quanto già incassato a titolo di caparra o prepagata.
Purtroppo la misura dei voucher è arrivata in ritardo, fuori tempo massimo rispetto alle esigenze delle aziende che hanno già dovuto provvedere al rimborso di chi, per cause di forza maggiore, aveva annullato il proprio soggiorno. Resta quindi aperta la questione e torniamo a chiedere al Governo una misura che affronti questo aspetto che colpisce le imprese proprio dove oggi sono più scoperte, la liquidità necessaria a garantire la continuità aziendale. E comunque, già dal prossimo decreto di aprile, sarà importante guardare anche a misure a sostegno della domanda, come il credito di imposta per le vacanze in Italia, per essere pronti a ripartire non appena le condizioni lo permetteranno.