Un ruolo chiave nello sviluppo è giocato dalla diffusione delle tecnologie digitali, che impattano sia sulla gestione del magazzino così come sui trasporti; inoltre, rendono possibile lo sviluppo di nuovi servizi, come ad esempio il tracciamento del prodotto in tempo reale lungo l’intera filiera o l’utilizzo di etichette “intelligenti” e di sensori che permettono una comunicazione autonoma macchina-macchina.
La spinta verso l’adozione di nuove soluzioni di logistica 4.0 da parte delle aziende è proporzionata ai benefici paventati - aumento della produttività, miglioramento della tracciabilità e maggiore sicurezza - e alle criticità riscontrate - tempi di ritorno degli investimenti, mancanza di competenze interne e oggettive difficoltà nella ridefinizione dei processi di lavoro.
Siamo davanti a una nuova era anche nell’ambito degli analytics applicati alla supply chain. Partendo dal presupposto che lo sviluppo di una logistica 4.0 debba necessariamente passare per una reale “cultura del dato”, è possibile affermare che oggi la funzione IT rivesta un ruolo più che mai cruciale.
Infatti, sempre secondo i dati raccolti dall’Osservatorio, nel 20% delle aziende logistiche il peso del budget IT sul fatturato complessivo è superiore al 10%, mentre il 32% ha aumentato le risorse IT negli ultimi cinque anni. Pablo Pellegrini, BU Manager, Document Management, Workflow and Services di SB Italia, società specializzata in soluzioni IT per la gestione, l’integrazione e la digitalizzazione dei processi aziendali, osserva come si stia davanti a “un vero e proprio cambio di paradigma, fortemente legato allo sviluppo della capacità computazionale e all’utilizzo di sistemi di machine learning, analisi predittiva e cognitive computing.
Dotarsi di analytics di nuova generazione consente agli operatori del settore di migliorare nettamente le performance, in termini sia di tempi che di costi; la vera chiave del successo per l’utilizzo di questi strumenti è il processo logistico totalmente digitalizzato, che consenta anche la gestione della POD (Proof of Delivery) elettronica. Il processo digitale consente di avere dati puntuali ed in tempo reale su cui applicare logiche di analisi predittiva più che reattiva grazie al Machine Learning e al Cognitive Computing. Alla base di tutto c’è l’importanza di possedere i dati, che arrivano dal processo, che vanno utilizzati con la dovuta attenzione e considerazione”.