"Aspettiamo da quasi due anni la conclusione dell'ormai famigerato dossier autostrade. Praticamente non sappiamo chi e come gestirà il patrimonio infrastrutturale che garantisce l'accessibilità del primo Porto d'Italia. Ma non sappiamo neanche quale assetto concessorio e produttivo avrà lo Scalo, considerate le decisive procedure in corso di svolgimento ormai da mesi presso l'AdSP ed il MIT. E meno che mai abbiamo capito cosa voglia fare il Governo della PLN e dei suoi protagonisti (non) realizzatori. Per non parlare dei tempi dei controlli e delle verifiche sulle merci, giunti ormai ad un livello tale da compromettere ogni residua competitività dei nostri hub regionali. Ora basta"è la denuncia di tutti gli operatori della filiera logistica aderente a Confetra.
Ha aggiunto Ivano Russo, DG della Confederazione e presente all'incontro:
"Nonostante vi siano anche luci - penso alla recente partenza di Vado, alla realizzazione del doppio binario a Voltri, alla costituzione del centro unico controlli nel retroporto di Spezia - i deficit infrastrutturali e le inefficienze ormai strutturali rischiano di trascinare fuori mercato l'intero sistema logistico regionale. Che è poi, insieme all'area logistica milanese, l'hub italiano dell'import / export. Continuiamo a tenere, a Roma, riunioni su riunioni e tavoli su tavoli, presso il MIT, il Ministero della Salute, tutti i livelli istituzionali ed amministrativi coinvolti nella governance della portualitaà e della logistica. Ma il tema proprio non riesce ad entrare centralmente nell'agenda di Governo. Settimane a discutere di "lodo prescrizione" o dell'esito politico del voto in Emilia, invece di destinare ogni energia a capire come tirar fuori il Paese dalla stagnazione del Pil e dalla recessione industriale".