L’evento presenta 200 marchi fra italiani ed esteri, questi ultimi provenienti da Australia, UK, Giappone, Croazia, Slovenia, Grecia, Turchia, 14 cantieri presenti nella “Shipyards Lounge” e una proposta convegnistica e divulgativa comprendente 37 appuntamenti. Importante novità, come evidenziato da Fabio Felici nel corso della conferenza stampa di apertura di ieri mattina, è il l’anticipazione delle date di svolgimento al 5, 6 e 7 febbraio, date storiche delle due rassegne, per venire incontro alle esigenze commerciali e alle tempistiche espresse dagli addetti ai lavori.
L’intervento del Presidente è stato caratterizzato da un excursus in cifre sul settore nautico, uno dei più rilevanti per l’economia Toscana. Il settore della nautica da diporto nel mondo comprende quasi 6.000 costruttori di barche, con 150.000 addetti diretti che costruiscono 1 milione di imbarcazioni ogni anno, generando ricavi di vendita superiori a 15 miliardi di euro.
Oltre a questo vasto commercio, navigano già circa 30 milioni di imbarcazioni di proprietà, che richiedono una vasta rete di vendita e assistenza di ricambi post-vendita molto più ampia del settore manifatturiero, che rappresenta il 90% delle aziende e il 75% dei dipendenti supportati dall’industria. Secondo le stime dell'indagine condotta dall'ufficio studi di Ucina Confindustria Nautica, dopo la grande crisi del 2008, per quanto riguarda il trend di fatturato 2019, l'anno dovrebbe chiudersi a più 9,7%, con una crescita più elevata per la cantieristica (+11,1%) e leggermente inferiore (6,9%) per accessori e motori.
Nel 2019, i cantieri italiani hanno completato 71 superyacht di 30 metri e oltre. Il 48% di tutti i superyacht di 30 metri e oltre attualmente in costruzione nel mondo sono in costruzione nei cantieri italiani. Questi numeri includono diciannove progetti di 60 metri e oltre. Gli armatori italiani possiedono il 5% della flotta di yacht di 40 metri e oltre. Questo dato pone l'Italia al quinto posto in tutto il mondo dopo Stati Uniti, Russia, Grecia e Regno Unito.