Grazie all’accordo istituzionale tra AIVP e Assoporti, nel corso degli anni sono aumentati i porti che vogliono approfondire, con gli sforzi del proprio personale, tutte le criticità e soluzioni possibili connesse a questo tema. I presenti, tutti tecnici che operano nei porti, nelle città portuali e nelle università delle città portuali, hanno potuto approfondire i contenuti dell’agenda 2030 che la stessa AIVP ha lanciato nel mese di giugno 2018, prendendo spunto da quella adottata dalle Nazioni Unite nel 2015 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Presenti partecipanti dei porti italiani che stanno lavorando molto sul tema dei port centre, provenienti dalla Liguria, Toscana, Campania, oltre a Venezia presente anche in relazione al progetto Interreg “REMEMBER” che coinvolge anche Trieste, Ravenna e Ancona e che si pone l’obiettivo di valorizzare l’eredità culturale di 8 porti marittimi adriatici italiani e croati. “Assoporti sta lavorando molto su questo tema e ci proponiamo a breve di creare un gruppo di lavoro composto dalle AdSP, per portare un contributo ancora più importante sia sui nostri territori che nei tavoli internazionali. Sono molto soddisfatto del fatto che la delegazione italiana è stata la più numerosa in questo contesto che è tradizionalmente ristretto”, ha commentato il Presidente di Assoporti Daniele Rossi, “Le AdSP hanno ben compreso l’importanza dell’integrazione sociale e del rapporto porto-città. I porti hanno specificità e peculiarità differenti e l’Associazione rappresenta il posto migliore per poterle affrontare.”