Destinato a comandanti, direttori, ufficiali, comuni e ad ogni altro personale che presta servizio a bordo di navi soggette al codice IGF (International Code of safety for shipsusinggases or other low flah-point fuels) l’addestramento è articolato in un corso base di 24 ore (8 ore di lezioni per tre giorni complessivi), uno avanzato di 40 ore (cinque giorni complessivi) e nei rispettivi “corsi refresh” previsti ogni cinque anni.
“L’uso crescente del GNL per propulsione marina ha fatto emergere l’esigenza di una preparazione specifica per gli equipaggi, chiamati a confrontarsi con tutti gli aspetti operativi legati all’applicazione di questa nuova tecnologia,”spiega Fabrizio Monticelli, Ceo di IMAT – Italian Maritime Academy Technologies.
“La nuova offerta formativa, seguendo un’impostazione comune a tutti i nostri corsi, punta a dotare il marittimo delle competenze previste in materia, fornendo al contempo un portafoglio di conoscenze ulteriori che permettano di interpretare al meglio i cambiamenti del contesto operativo complessivo”.L’iter per la certificazione, attivato dalla autorizzazione in materia ottenuta da IMAT da parte del Comando Generale delle Capitanerie di porto, al termine di una serie di verifiche tecniche, prevede tre aree specifiche di conoscenze, addestramento e test: teorico-concettuali, tecnico-pratiche, simulazioni, con esercitazioni ad hoc.
Quest’ultimo punto, in particolare, è stato al centro di una intensa partnership che ha visto IMAT e Wartsila collaborare per l’implementazione del software di supporto secondo le specifiche dettate dal ministero. Tra queste, ad esempio, la simulazione delle operazioni relative al bunkeraggio a mezzo truck, bettolina e on shore facility. Entrato in vigore il 1°gennaio 2017 il codice IGF ha lo scopo di fornire uno standard internazionale per le navi che utilizzano carburante a basso punto di infiammabilità, oltre alle navi coperte dal codice IGC. L’obiettivo è quello di indicare gli indirizzi obbligatori per la disposizione, l'installazione, il controllo e il monitoraggio di macchinari, attrezzature e sistemi che utilizzano combustibile a basso punto di infiammabilità per ridurre al minimo il rischio per la nave, il suo equipaggio e l'ambiente, tenendo conto della natura dei carburanti coinvolti.