“Occorre rilanciare la politica industriale. Serve al Paese e allo stesso Mezzogiorno, in cui vi è un patrimonio di imprese metalmeccaniche di eccellenza da sostenere e salvaguardare, in una fase di pre-recessione”.Giovanni Abete, Presidente della Sezione Industria Metalmeccanica dell’Unione Industriali Napoli, sottolinea l’importanza dell’iniziativa assunta da Federmeccanica: con “I Giorni della Metalmeccanica” si fa il punto su un quadro congiunturale con più ombre che luci.
Nel primo semestre 2019 i livelli di produzione del comparto sono diminuiti del 2,7% rispetto all’analogo periodo del 2018. Anche l’export segna il passo, con flussi in peggioramento, nel secondo trimestre, dell’1,2% rispetto ai valori di aprile-giugno 2018.
“Chiediamo che la manovra economica di fine anno ponga al centro l’impresa, riducendo il cuneo fiscale e incentivando gli investimenti per l’innovazione. Bisogna inoltre dare vita a un piano straordinario per l’istruzione e la formazione”,dichiara Abete.
“Per il rilancio dell’industria metalmeccanica in particolare, questi interventi sono sempre più strategici. Parliamo di oltre centomila imprese per più di un milione e seicentomila lavoratori. Di un settore che da solo rappresenta il 50% dell’export complessivo del Paese”. Abete sottolinea come “la fase di evoluzione epocale vissuta con l’integrazione digitale dei processi produttivi costituisce anche un’opportunità, per comparti al alto tasso di innovazione come il metalmeccanico e per aree in ritardo di sviluppo come il Mezzogiorno. Ma proprio in questi frangenti le politiche di contesto e di sistema devono favorire, e non frenare, l’azione degli operatori. Lo chiediamo con ancora maggiore determinazione da Napoli, dal Sud”.