“Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali di cui alla legge 28/01/1994, n. 84.”
Secondo la Legge di riforma, infatti, i sistemi portuali si avvalgono di un ente di governo a livello centrale – appunto la AdSP – e di strutture amministrative a livello locale, previste dall’art. 6 bis che introduce la costituzione di uffici periferici e, in particolare: nei porti originariamente sede di Autorità portuali, di strutture denominate Uffici Territoriali Portuali, diretti dal segretario generale o da un suo dirigente delegato.
I compiti di tali strutture sono di tipo: a)istruttorio, con riferimento all’adozione delle deliberazioni di competenza dell’AdSP;
b)propositivo, per ciò che attiene le materie di rilievo locale;
c)amministrativo, su delega del Comitato di gestione, nelle questione di rilievo minore (ad esempio il rilascio delle concessioni fino ad un massimo di quattro anni, previo parere della Commissione Consultiva e sentito il Comitato di gestione)
d) manutentivo, per le minori di carattere ordinario.
“L’istituzione degli UTP imprime un ulteriore e vigoroso impulso alla macchina amministrativa dell’Ente – commenta il presidente dell’AdSP MAM Ugo Patroni Griffi- offriamo alla nostra utenza un servizio celere, capillare e più vicino alle esigenze del territorio; alleggerendo, altresì, notevolmente la mole di lavoro in carico a livello centrale. Puntiamo su un Ente snello, veloce ed efficace, in grado di rispondere pienamente e tempestivamente alle esigenze delle comunità portuali e degli stakeholders, allineandoci concretamente ai modelli nord-europei di semplificazione della macchina burocratico-amministrativa.”