8 luglio 2019 - Può un paese che poggia sull’industria manifatturiera di trasformazione e sul turismo, fare a meno di una politica del trasporto marittimo e di una continuità di coerente programmazione infrastrutturale? La risposta è semplice e banale: no.
“L’assenza di un riferimento politico in grado di affrontare le tematiche del trasporto e della logistica, dalla posizione in cui svolgeva il suo lavoro il vice-ministro Rixi - denuncia il Presidente di Federagenti, Gian Enzo Duci - è un problema serio per noi operatori, ma lo è specialmente per il Ministro Toninelli che si trova ad affrontare da solo questioni diversificate e insostenibili per un singolo uomo di governo. In questa fase di cambiamento a livello internazionale, i danni per il nostro Paese possono essere potenzialmente di entità incommensurabile. Le conseguenze di questo vuoto di conoscenza e di consapevolezza sono probabilmente destinate a incidere in modo permanente, per anni, sulla capacità dell’economia italiana di competere sui mercati”.
“Non è un problema di nomi o di aree politiche - sottolinea Duci - ma di funzioni, ruolo e specialmente competenze tecniche. Il M5S ha dimostrato in questi giorni, sul caso ILVA, di rendersi conto quando sia opportuno fare marcia indietro per evitare un autogol. In tal senso oggi, dopo la battaglia di principio pre elezioni disinnescata dalle dimissioni di Rixi, paradossalmente, sarebbe convenienza proprio del Ministro Toninelli e del M5S chiederne il reintegro nella posizione (anche in considerazione del fatto che la legge Severino non è ancora applicabile al suo caso).
Se la soluzione ottimale non fosse percorribile, entrambi i partiti di governo hanno al loro interno professionalità che potrebbero, almeno in parte, colmare il vuoto provocato dalle dimissioni del Vice Ministro. Nel Movimento 5Stelle, ad esempio, Mauro Coltorti, geologo e presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato, e il Senatore Mattia Crucioli, avvocato amministrativista genovese, hanno sicuramente il background per supportare il Ministro Toninelli.
Lo stesso vale anche all’interno della Lega dove, soprattutto in virtú dei rapporti di collaborazione con il precedente vice-ministro, vi sono personalità competenti in materia sia tra i politici che tra i tecnici di area”.
L’importante - secondo il Presidente di Federagenti - è “fare alla svelta” e porre il Ministero e il Ministro in condizione di poter contare su un tecnico che conosca e sia in grado di affrontare sollecitamente le tematiche e i problemi cogenti del settore.
“Ogni dibattito, ogni capacità di affrontare tematiche, specie emergenziali che riguardano il settore marittimo, i porti, la logistica e quindi l'asse portante dell'economia italiana – afferma Duci - si è bloccato, o si è invischiato in una palude che minaccia seriamente di impedire qualsiasi prospettiva di ripresa del paese”.
“A nostro parere - afferma Duci – è oggi non più rinviabile la scelta di un referente dedicato in seno al Governo per tutte le tematiche afferenti al settore portuale, alla logistica, alle politiche marittime, Via della Seta inclusa”.