14 giugno 2019 .
“L’unica strada per far crescere l’occupazione marittima italiana è elevare il suo livello di qualificazione e
specializzazione affinché i nostri marittimi possiedano le competenze richieste dal mercato del lavoro
nazionale e internazionale”.
Questa la conclusione dell’intervento di Luca Sisto, Direttore generale di
Confitarma al Convegno organizzato a Procida dall’Associazione Nazionale Lavoro Marittimo –
ALAMARI dedicato al tema delle nuove figure professionali marittime, ai programmi scolastici da
ammodernare, all’innovazione e alla formazione.
Una formazione rispondente alla costante evoluzione tecnologica e operativa delle navi, unitamente agli
interventi di ammodernamento della normativa superata e all’attuazione della fondamentale riforma del
collocamento della gente di mare, che attende da troppo tempo di essere compiuta, possono certamente
avere effetti molto positivi sull’occupazione dei marittimi italiani e, quindi, dare ulteriori opportunità di
carriera marittima alle nuove generazioni.
“Oggi la bandiera italiana è la prima al mondo per numero di marittimi comunitari (di cui la
grande maggioranza italiani) occupati”.
L’armamento italiano da anni sta investendo molto nella formazione dei professionisti del futuro, offrendo
posti di lavoro e percorsi di carriera promettenti a bordo, a terra e dando opportunità di occupazione anche
negli altri comparti del cluster marittimo, in linea con le esigenze dell’industria. Peraltro, “l’intero Sistema
Paese - Pubblica Amministrazione, Scuola, Armatori, Lavoratori Marittimi – ha margini di crescita
notevolissimi, soprattutto sul piano della mentalità. La Pubblica Amministrazione e la Scuola devono
adeguatamente valorizzare un settore che le ultime riforme hanno colpevolmente emarginato aprendo le
proprie porte al mondo del lavoro e dell’impresa. Noi – armatori e lavoratori marittimi – dobbiamo
superare l’atavica concezione della formazione come un inutile costo e/o una perdita di tempo. Soltanto una
formazione di qualità può migliorare l’occupabilità dei giovani che vogliono intraprendere la carriera
marittima e fornire alle imprese armatoriali un capitale umano in grado di fronteggiare le sfide che il
panorama economico mondiale ci impone”.
In conclusione, quindi, lo sviluppo dell’economia del mare e il miglioramento quantitativo e qualitativo
dell'occupazione marittima non possono prescindere l’uno dall’altro e il fondamento di tutto non può che
essere rappresentato da un sistema educativo e formativo in linea con i più alti standard internazionali.