29 maggio 2019 - Alessandro Laghezza è stato eletto all’unanimità Presidente della Sezione Logistica di Confindustria La Spezia, con il sostegno di tutte le componenti della comunità portuale, ossia Terminal, Agenti, Spedizionieri, Doganalisti e operatori logistici in genere.
Una nomina che assume un significato particolare anche nell’ottica della strategia da tempo perseguita proprio da Laghezza, sia nell’ambito Confetra, che Fedespedi.
“Il settore della logistica ha subito e sta subendo in questi anni - ha affermato Laghezza - profonde trasformazioni, che ne stanno modificando radicalmente la struttura. Gigantismo navale e guerra dei noli hanno portato a una rapida concentrazione dei vettori marittimi mondiali, che ormai sono, nel settore del trasporto container, meno di dieci, raggruppati in tre conference che si dividono la quasi totalità del traffico e condizionano di fatto il mercato.
A questa concentrazione si affianca un processo di costante integrazione verticale, che vede i vettori marittimi scendere a terra, acquisire e partecipare come primo obiettivo al Terminal per poi andare progressivamente ad appropriarsi di altri anelli a valore aggiunto della catena logistica, a cominciare da trasportatori e forwarders, oppure a creare nuove iniziative commerciali anche rivolte direttamente alla merce, con l’offerta di servizi door to door”.
“A ciò - ha proseguito il neo Presidente della Sezione Logistica di Confindustria La Spezia - si aggiungono fenomeni di natura transazionale come la Belt and Road Iniziative, che prevede il coinvolgimento diretto di uno Stato in tutta la catena logistica e l’entrata del mercato logistico dei colossi dell’e-commerce, come Amazon ed Alibaba, elementi questi destinati a incidere profondamente sulla struttura del settore.
In questo scenario, nel quale anche gli stessi international global forwarders si aggregano per ridurre i costi e aumentare il proprio peso contrattuale nei confronti dei vettori marittimi, loro fornitori e allo stesso tempo concorrenti, e internalizzano funzioni tipicamente affidate a soggetti specializzati, come le operazioni doganali. Sono gli operatori indipendenti, siano essi Terminal che piccoli Spedizionieri, Agenti o Trasportatori, a essere a rischio se non rilanciano la sfida puntando su professionalità, innovazione e aggregazione”.