Già l’apertura (30 giugno), affidata al maestro Juraj Valčuha che dirigerà l’Orchestra del Teatro di San Carlo, omaggia come da tradizione il nume tutelare del Festival, Richard Wagner, affiancandolo a Giuseppe Martucci, uno dei più insigni musicisti del nostro Paese. E anche nei successivi appuntamenti il repertorio internazionale si unisce alla riscoperta di partiture poco eseguite di compositori italiani e meritevoli di renaissance, in un itinerario che va dal Barocco al Novecento (Vivaldi, Cimarosa, Ghedini, Smareglia, Respighi, Casella, Sgambati, Rossini, Puccini, Salviucci e Rota, di cui quest’anno ricorre il trentennale della scomparsa).
“Le note di Sigilgaita” è la sezione organistica, prevede un ciclo di concerti che si svolgeranno nel Duomo di Ravello dove è conservato il busto marmoreo della nobildonna sposa di Nicola Rufolo, una copia del quale, con animazione digitale, accompagna i visitatori nella Torre museo di Villa Rufolo. Protagonisti Bernard Foccroulle (24 luglio), Olivier Latry (29 agosto), Andrea Macinanti (12 settembre), Michel Bouvard (20 settembre) e Luca Scandali (11 ottobre). G
li appuntamenti di musica da camera arricchiscono il cartellone con una terza sezione, “Nel Giardino di Wagner”, che accoglierà il pubblico nella Sala dei Cavalieri, tra i fiori dei colori mediterranei che incantarono il genio di Lipsia (sono tutti concerti di mezzanotte con una maratona del pianista Pierre Laurent Aimard tra Scala e Ravello. Ad esibirsi il Quartetto Guadagnini, l’Odhecaton Ensemble, il duo Cimmino, Ferro, il Gruppo Ocarinistico Budriese, Simone Rubino, il Quintetto di Fiati e il Quartetto d’archi del Teatro di San Carlo di Napoli con al pianoforte Giuseppe Albanese