Una procedura pubblica, quella dell’AdSP, volta a verificare e stimolare l’interesse degli operatori economici per un eventuale affidamento in concessione demaniale marittima, con successiva riqualificazione ed utilizzo, del fabbricato realizzato nei primi anni 70 dall’allora Consorzio Agrario della Provincia di Cagliari. Il bene è composto da 3 copri distinti: una torre servizi, alta 54,40 metri, che era adibita agli elevatori per il sollevamento dei cereali, 21 celle per lo stoccaggio, sovrastate da un fabbricato lineare per una altezza di 44 metri; una cabina di trasformazione di 7 metri di altezza ed un edificio a tre piani adibito ad uffici del personale, alloggio del custode e sala comandi.
La struttura è in disuso dal lontano 29 dicembre 2011, quando è intervenuta dichiarazione di inagibilità dei Vigili del Fuoco alla quale è succeduta la ordinanza di interdizione dell’allora Autorità Portuale dovuta al cedimento strutturale di una delle celle. Da qui, la decisione dell’Autorità, nella primavera del 2017, di indire una procedura aperta per l’affidamento della progettazione dell’opera di demolizione dei silos.
Una scelta, questa, già tracciata nel Piano Regolatore Portuale, che sposta nel Porto Canale la movimentazione delle merci alla rinfusa, conferendo al Molo Rinascita una vocazione prettamente crocieristica. È stata, però, la presentazione di sette diverse richieste di accesso alla documentazione progettuale della struttura, stimolata dalla determinazione dei vertici dell’Ente a tentare di salvaguardare il manufatto (scelta condivisa con l’Amministrazione Comunale), a far sospendere, per un periodo limitato, le procedure per l’abbattimento del fabbricato. Una nuova fase che ha spinto l’AdSP, nella massima trasparenza del procedimento, a sollecitare il mercato per la presentazione di un’eventuale proposta che potesse rilanciare l’area alla radice del Rinascita, con la pubblicazione della documentazione tecnica dei silos e l’invito a tutti i soggetti interessati a prenderne visione.