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Tav: la parola torni al Parlamento


14 febbraio 2019 - "Come prevede la nostra Costituzione sarà il Parlamento a decidere sulla sorte della Tav Torino Lione, essendo questa infrastruttura il contenuto di un trattato internazionale tra UE, Francia e Italia ratificato già ben quattro volte in quattro diverse legislature.

Il tutto nell'ambito del programma comunitario relativo al Ten T Network e alle politiche transfrontaliere dei Corridoi. Speriamo prevalga il buon senso, la volontà di sostenere lo sviluppo della logistica, l'affidabilità internazionale del Paese, la sostenibilità ambientale dei traffici merce, l'occupazione.

 Le analisi costi/benefici, in ambito trasportistico, vanno condotte secondo le linee guida europee, tra l'altro recepite anche in Italia nello specifico Decreto Ministeriale del 2017 relativo alla Valutazione ex ante degli investimenti pubblici.

 Con i metodi creativi del Professor Ponti, che infatti ama autodefinirsi "un conta fagioli", non avremmo realizzato neanche l'Alta Velocità passeggeri perché, anche in questo caso, si sono tolte milioni di auto dalle strade lungo l'asse Milano, Torino, Firenze, Bologna, Roma, Napoli.

In coerenza, andrebbe allora anche cancellato il Marebonus.
 “Qui siamo alla dittatura del paradosso. Torniamo seri, per cortesia...", 
così il presidente di Confetra Nereo Marcucci, commentando il documento diffuso ieri dal Gruppo di lavoro guidato dal Professor Ponti.

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