Infatti, alcune istanze che a prima vista potrebbero apparire non direttamente collegate con la logistica interessano invece l’efficienza dell’intera catena che, come noto, basa la sua forza sulla tenuta dei singoli anelli. In tal senso, la semplificazione del settore logistico italiano passa anche attraverso la competitività della bandiera italiana.
Infatti, intorno ad essa ruota un’intera economia, quella del mare, che assicura al PIL nazionale un contributo di circa il 2,7% e circa mezzo milione di occupati a terra e a bordo. Si tratta di ricchezza che si genera e che resta sul territorio italiano sotto forma di retribuzioni e investimenti, nonché acquisto di beni strumentali.
Vista l’importanza dei trasporti marittimi nell’economia italiana e, in particolare, il ruolo che possono ricoprire nel percorso di sviluppo della logistica italiana, Confitarma ha ribadito che salvaguardare l’integrità del regime giuridico introdotto dalla Legge 30/98, istitutiva del Registro Internazionale, è prioritario ma non più sufficiente: occorre semplificare e aggiornare le procedure e le norme di settore, in sostanza la burocrazia, in linea con i maggiori Paesi marittimi europei ed internazionali.
La sfida della logistica è una partita che si gioca nel contesto internazionale: per evitare di condannare il sistema italiano ad una perpetua subalternità è necessario promuovere la competitività internazionale di ogni singolo anello della catena.