14 febbraio 2019 – Si è chiuso con segno negativo il 2018 del traffico ro-ro nel porto di Salerno. Secondo le rilevazioni fornite dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, il segmento ro-ro nello scalo campano ha registrato un decremento pari al 5% rispetto ai risultati raggiunti nel 2017: alla fine del mese di dicembre erano state infatti movimentate 7.730.023 unità tra automobili e mezzi pesanti contro gli 8.174.621 di unità del 2017.
Sull’argomento è intervenuto Domenico De Rosa, Amministratore Delegato del Gruppo SMET, azienda leader a livello europeo nella settore della logistica integrata, fondata a Salerno 70 anni fa.
“Nei primi due mesi dello scorso anno il nostro porto ha perso in realtà il 16.16% del suo traffico ro-ro. Il dato di chiusura, che si attesta sul – 5%, testimonia dunque che è già in atto quell’inversione di tendenza che ritengo proseguirà anche nel corso del 2019”.
Molteplici e articolate sono, secondo De Rosa, le motivazioni di questa decrescita nel settore ro-ro.
“In ultima analisi penso che siano però tutte riconducibili a una particolare contingenza geopolitica: la guerra dei dazi non ha certo favorito la libera circolazione delle merci e ha rallentato l’attività di esportazione da parte dell’industria manifatturiera”.
Ed ha aggiunto:
“Per l’inversione di tendenza che fortunatamente è già in atto, dobbiamo ringraziare la notevole capacità di visione e reazione del mondo imprenditoriale”.
E ha concluso:
“A livello nazionale mi auguro che vengano al più presto portate a termine le grandi opere infrastrutturali, vitali per i trasporti e per tutti i settori produttivi del Paese”.
Per quanto riguarda infine nello specifico il porto di Salerno, De Rosa ha voluto ricordare che tutti gli operatori attendono con fiducia sia l’attivazione della Zona Economica Speciale, “che darà un forte impulso all’economia reale, soprattutto in un Mezzogiorno che è strategico per lo sviluppo del Paese”, sia l’intervento di dragaggio
“che consentirà al nostro scalo di ospitare navi di dimensioni sempre maggiori, cogliendo così le opportunità di un momento storico che vede l’armamento sempre più orientato al gigantismo navale”.