Il volume percorre l’itinerario delle rotte mediterranee, tornate ad assumere una centralità strategica dopo il recente raddoppio del Canale di Suez, e pone, tra gli altri, il tema di un ripensamento del ruolo dei porti meridionali alla luce dei crescenti investimenti cinesi nell’area del bacino mediterraneo e in Africa legati alla Belt and Road Initiative. Disegno strategico cui l’Ue non ha ancora contrapposto un’efficace politica euromediterranea mentre, sullo sfondo, si affaccia la nuova sfida rappresentata dalla rotta artica, potenziale alternativa per i collegamenti marittimi tra Asia e vecchio continente.
“Nel Mezzogiorno non bastano solo le Zes – sottolinea il presidente del Propeller salernitano, Alfonso Mignone – ma occorre un piano di investimenti infrastrutturali che tenga conto del loro ruolo di pivot non solo come fiscalità di vantaggio ma colonna portante per far crescere le operazioni sia in import che in export. Senza un piano strategico difficilmente l’Italia potrà aspirare ad essere la piattaforma logistica che la felice posizione geografica gli consentirebbe”.