“Il piano iniziale dei lavori prevedeva modalità di esecuzione che, pur limitando l’operatività ferroviaria, minimizzavano gli impatti negativi sulla circolazione e rappresentavano un compromesso sostenibile tra i disagi arrecati e i benefici attesi dal futuro potenziamento dello scalo cui gli interventi sono finalizzati”spiega Guido Porta, CEO di FuoriMuro. L’azienda chiarisce, infatti, che il ritardo di circa un anno nell’avvio dei lavori, l’urgenza di rispettare la scadenza prevista per la loro ultimazione (dicembre 2019) e la scelta di operare tutte le notti anziché concentrare le attività del cantiere di domenica, hanno causato un impatto molto più rilevante sulle attività di movimentazione rispetto a quanto dapprima previsto.
Inoltre, tale ri-pianificazione, che ha mutato del tutto lo scenario di riferimento, è stata comunicata all’azienda solo da poche settimane e al momento nessuna proposta alternativa tra quelle presentate da FuoriMuro è stata presa in considerazione. FuoriMuro denuncia, in particolare, un crollo dei traffici del 20%, situazione che, se protratta fino alla fine del 2019, così come attualmente previsto, metterà a forte rischio la sopravvivenza dell’azienda.
La preoccupazione non riguarda solo FuoriMuro, già interessata da perdite per circa 600.000 euro a causa dell’interruzione dei traffici per 50 giorni per la tragedia di Ponte Morandi, ma mette in ginocchio il trasporto ferroviario nel complesso, perché comporterà una migrazione dei flussi a favore del camion che potrebbero non essere facilmente riconquistati in seguito.
A ciò va aggiunto che la schedulazione dei lavori prevede al momento oltre 15 giorni di chiusura totale della linea nel mese di ottobre, proprio quando i traffici raggiungono generalmente il loro picco, contrariamente alla richiesta di FuoriMuro di concentrare tale attività nel periodo estivo.
Tutto ciò premesso, l’azienda, che intende ribadire che i lavori di potenziamento di Voltri Mare sono importanti e auspicabili, ha chiesto sia a RFI che direttamente al proprio committente, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, di trovare al più presto soluzioni che consentano di trovare modalità di esecuzione dei lavori alternative o, in loro assenza, di provvedere al risarcimento per le perdite causate.