Nonostante lo scalo, situato in un'area che interessa i Comuni di Pontecagnano Faiano, Bellizzi è Montecorvino Pugliano, sia pienamente operativo sia dal punto di vista di atterraggi e decolli che per le misure di sicurezza in base agli standard prescritti dall'ENAC, la tanto attesa firma per ottenere la concessione totale e la possibilità di poter utilizzare fondi già destinati da anni (ben 22!) allo sviluppo dell'infrastruttura con prioritario obiettivo quell'allungamento della pista dagli attuali 1400 mt ai 2100 previsti per permettere l'operatività di aeromobili di stazza maggiore, stenta ad arrivare nonostante la promessa dei governi che si sono succeduti.
Eppure lo scalo, riportato nei libri di storia come Montecorvino Airfield, dopo la cacciata delle forze militari tedesche divenne base nevralgica durante lo sbarco Alleato a Salerno nel 1943 restando aeroporto militare fino agli anni 80. Nel 2026, l'aeroporto, nato come campo di volo inaugurato da Italo Balbo nel 1926, compirà 100 anni ma l'apertura al traffico civile è avvenuta solo nel 1997 e l'inserimento tra gli aeroporti di interesse nazionale con decreto del Capo dello Stato solo nel 2016.
L'obiettivo, dopo il Protocollo d'intesa firmato di recente con la GESAC, gestore dello scalo partenopeo, è quello di dare vita ad un Sistema Aeroportuale Campano che soddisfi definitivamente una domanda di trasporto aereo interregionale (Campania, Basilicata e Calabria). Mentre il tema dominante di questi giorni è Si TAV No TAV il Mezzogiorno attende ancora il completamento delle sue dotazioni infrastrutturali.
Avv. Alfonso Mignone