Ma occorre anche rilanciare il coordinamento nazionale in capo al Ministero dell’intero settore della portualità, ridando incisività ed efficacia alla Conferenza Nazionale delle AdSP, affinchè si continui a procedere nella strategia di razionalizzazione centrale degli investimenti e delle azioni di semplificazione normativa e regolamentare che rappresentano, ad oggi, forse l’elemento di maggior gap competitivo per la portualità nazionale.
Marcucci ha inoltre espresso il sostegno della Confederazione al Governo e ad Assoporti in ambito di negoziato con la UE per la non assoggettabilità degli scali al regime fiscale privatistico che equiparerebbe, anche per l’Italia, il Regolatore pubblico alle imprese private di mercato che generano profitto. Parte del confronto è stato inoltre dedicato a fare il punto sullo stato di attuazione del DL Genova, con particolare riguardo alle misure in esso contenute e volte a sostenere il traffico ferroviario dello scalo, e le connessioni tra questi ed i principali inland terminal del nord ovest.
Confetra ha chiesto infine con forza che, anche dopo il 2019, il “pacchetto” di misure a supporto dello shift modale – ferrobonus, sconto pedaggio, marebonus - venga prorogato. Accanto alla piena attuazione del Contratto di Programma RFI, per la parte investimenti, che rappresenta la gamba infrastrutturale delle politiche per il rilancio del Cargo Ferroviario delle merci.