24 gennaio 2019 – Il primo gennaio sono entrate in vigore nei porti del network laziale le nuove tasse portuali (ancoraggio, tassa portuale e sovrattassa) grazie ai decreti del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale Francesco Maria di Majo che ridurranno il carico tributario per le merci.
“Il lavoro è stato lungo e impegnativo. Abbiamo lavorato per mesi per trovare un giusto punto di compromesso tra l’esigenza di rendere i porti più competitivi (attraverso nuovi interventi ed opere infrastrutturali) e la diminuzione delle tasse, senza pregiudicare l’equilibrio di bilancio. Tale obiettivo è stato raggiunto assicurando un decremento, rispetto al regime precedente, della tassa portuale e della sovrattassa in media del 20-30%”,
afferma il presidente dell’AdSP.
“Il nostro auspicio è che le migliori condizioni determinate dal nuovo regime tributario portino un’ulteriore crescita dei traffici nei porti laziali”,
spiega di Majo.
I dati sono confortanti, a partire dal numero delle operazioni effettuate dagli ormeggiatori che, nel corso del 2018, sono aumentate di circa il 9% rispetto all’anno precedente.
“Nonostante le tante difficoltà e tenuto conto che negli ultimi due anni si è reso necessario risanare anche alcune situazioni contabili e finanziarie, determinate da consistenti spese certe a fronte di entrate sub judice, siamo riusciti a portare a termine questa operazione senza pregiudicare lo sviluppo del network portuale”.
“A fine 2018, dopo una lunga istruttoria, abbiamo predisposto tre interventi, per assolvere a diverse esigenze e per rispondere ai provvedimenti dell’Autorità giudiziaria che hanno imposto la modifica dei precedenti decreti risalenti agli anni 2012-2013-2014 e riguardanti la tassa e la sovrattassa portuale”
continua di Majo.
“Su tassa e sovrattassa c’è stata una lunga vicenda giudiziaria conclusasi con l’accertamento dell’illegittimità dei provvedimenti che furono adottati dall’allora Autorità Portuale, con l’introduzione di incrementi del 100 per cento, determinando uno dei livelli di tassazione più elevati in Italia”,
ricorda di Majo.
“Le nuove aliquote sono state calcolate per la prima volta sulla base di un approfondito quadro esigenziale (sotto il profilo della competitività e della produttività dei porti) per quanto riguarda la tassa portuale e sulla base di una dettagliata analisi del fabbisogno finanziario per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali per quanto riguarda la sovrattassa”, sottolinea di Majo.
“Con la riduzione del 30% della tassa di ancoraggio contiamo, inoltre, di incentivare gli armatori a scegliere i nostri porti come primo approdo”.
“Su questo provvedimento siamo fiduciosi di poter ricevere feed back positivi”, precisa di Majo.
“Nel futuro prossimo, a fronte di un aumento dei traffici e, quindi, di maggiori entrate contiamo di provvedere ad un’ulteriore riduzione delle aliquote”,
conclude il presidente dell’AdSP.