L’estensione della normativa sulle concessioni turistico-ricreative (spiagge) anche alle concessioni della portualità turistica – approvata dal Governo Prodi con la Finanziaria 2007 - ha comportato una modifica unilaterale delle concessioni-contratto di queste ultime da parte dello Stato, con aumenti dei canoni demaniali fino al 500%.
Da dieci anni le imprese in contenzioso contro la disposizione che applica retroattivamente gli aumenti, facendo saltare i piani economico-finanziari approvati dallo stesso Stato al momento del rilascio della concessione. UCINA Confindustria Nautica si sta battendo perché in sede di Legge di bilancio sia accolto normativamente il pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha riconosciuto che devono tenersi ben distinti i casi in cui il privato abbia realizzato a sue spese le infrastrutture, che al termine della concessione entrano nel patrimonio dello Stato, da quelli in cui tali infrastrutture siano già pubbliche e siano solo date in gestione.