Otto i punti ai quali la società appaltatrice dovrà attenersi. Tutti propedeutici alla costruzione della diga a protezione del Porto Civico dalle mareggiate. Tra sette giorni, si inizierà con il posizionamento della recinzione provvisoria delle aree di cantiere nelle zone Molo Alti Fondali e la testata dei moli di Ponente e all’allestimento degli impianti. In sequenza, si procederà con i rilievi topo – batimetrici, le indagini preventive per la presenza di eventuali residuati bellici, la caratterizzazione dei sedimenti. Seguirà l’espianto ed il reimpianto, in aree limitrofe a quelle dei lavori, della posidonia e l’installazione di dissuasori antistrascico – con funzione anche di ripopolamento ittico – nel Parco naturale marino dell’Asinara.
Contestualmente, si procederà all’attuazione di quanto previsto nel piano di monitoraggio ambientale, che interesserà tutte le lavorazioni ante, in corso e post operam stabilite nel progetto. Ed è proprio sulla base di questi ultimi aspetti che l’AdSP ha stabilito di anticipare i tempi di consegna dei lavori. Una parte di monitoraggio, infatti, partirà da subito per definire la cosiddetta “condizione di Bianco”, ossia un’osservazione sulle correnti con stati di mare intensi, ed una simulazione dei possibili effetti delle nuove opere sulle coste, che può essere svolta esclusivamente nel periodo invernale.
Una volta conclusa tutta la prima fase, si potrà procedere con la realizzazione dell’Antemurale che prevede la contestuale resecazione della Banchina Alti Fondali ed i dragaggi del porto civico, il cui materiale di risulta servirà al riempimento dei cassoni.
“Possiamo finalmente ufficializzare l’inizio del cantiere – dice Massimo Deiana, Presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Abbiamo pienamente rispettato i tempi più volte comunicati e ci auguriamo che il tutto possa procedere celermente senza intoppi burocratici.
L’Antemurale, per via della sua strategicità, è un’opera che Porto Torres non po’ più permettersi di aspettare. Stiamo assistendo a volumi di traffico sempre crescenti e scelte commerciali, da parte delle compagnie di navigazione, mirate al potenziamento delle rotte da e per lo scalo turritano, senza contare l’attenzione che l’industria delle crociere sta rivolgendo al Nord Ovest. Sono certo che, una volta conclusa, quest’opera segnerà la svolta ed il rilancio dello scalo, confermandone il giusto peso nel sistema dei porti della Sardegna”.