Sono già pronte le convenzioni con i 30 soggetti attuatori degli interventi: la priorità sarà attribuita a quelle opere cantierabili fin da subito quali, ad esempio, l’adduttore alimentato dalla diga del Liscia in Sardegna (19,5 milioni di finanziamento), gestito dal consorzio della Gallura, e la cassa di espansione sul torrente Baganza, cofinanziata per 6 milioni di euro su 61 di costo totale, il cui soggetto attuatore è l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO).
La Direzione Generale Dighe del Ministero farà partire a breve le lettere ai beneficiari del finanziamento, con le quali chiede alcune informazioni essenziali per la sottoscrizione delle convenzioni come, ad esempio, i dati necessari a programmare i pagamenti in coerenza con il finanziamento del Piano, che - per legge - è scaglionato in 50 milioni di euro in cinque anni, a decorrere dal 2018.
Sempre la Dg Dighe ha già predisposto le linee guida per i soggetti attuatori che intendono dotarsi del supporto tecnico-specialistico di enti pubblici o di società in house dello Stato, i cui costi saranno riconosciuti tra le spese tecniche del quadro economico di ciascuna opera secondo soglie massime relazionate all’importo dell’intervento.
Nelle linee guida saranno specificate nel dettaglio anche le attività che possono entrare a far parte delle spese ammissibili, finalizzate a facilitare il ruolo di stazione appaltante da parte dei soggetti attuatori, a indire al più presto le gare di esecuzione dei lavori o di affidamento della progettazione (per quelle opere cui necessita l’esecutivo) e velocizzare al massimo l’avvio degli interventi urgenti finanziati dal Piano straordinario invasi.