Le Associazioni stimano che, a causa dei gravi blocchi operativi, le imprese di autotrasporto hanno “bruciato” nel 2018 circa 25 milioni di euro. Un anno di trattative al Tavolo dell’Autorità di Sistema non ha prodotto risultati. I tempi di attesa nei bacini portuali e nei terminal assumono le caratteristiche di un vero e proprio “colpo di grazia” per un autotrasporto contenitori già in una situazione drammatica, anche per via dell’aumento dei costi del gasolio e della incapacità di ottenere da spedizionieri e compagnie marittime tariffe di servizio adeguate per garantire altresì la sicurezza sulle strade per l’intera collettività.
E per l’autotrasporto esiste solo una risposta accettabile: Autorità di Sistema Portuale deve intervenire velocemente e risolvere le attese. In parallelo gli altri operatori devono iniziare a pagare adeguatamente i servizi di autotrasporto, smettendola di fare dumping tariffario.
Nel frattempo l’Autorità Portuale deve completare immediatamente il sistema di tracciamento e certificazione delle attese in porto e impegnarsi, superata una soglia minima di fermo macchina, a indennizzare le Imprese di autotrasporto. Il 29 novembre p.v. il tavolo convocato dal Presidente Signorini dovrà produrre risposte e impegni precisi nella forma di un accordo scritto tra le parti. In caso contrario le Associazioni dell’Autotrasporto unitariamente dichiareranno il fermo dei servizi di categoria.