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Concorso di idee “La Spezia Porta di Sion”


4 ottobre 2018 - La commissione giudicatrice del concorso “La Spezia Porta di Sion” composta da Anna Maria Sorrentino (Presidente), Assessore pianificazione urbanistica, demanio e portualità del Comune della Spezia; Orly Bach, nipote del comandante Arazi che nel 1946 sovrintese le operazioni relative alla partenza, dal molo Pagliari, per la Terra Promessa dei profughi ebrei reduci dai campi di concentramento; Giuseppe Momigliano, Rabbino Capo di Genova e Segretario dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia; Moreno Ferrari, designer e stilista spezzino, docente presso lo IED, Istituto Europeo di Design e Marco Ferrari, giornalista, scrittore e storico spezzino, ha decretato il nome del vincitore.

Tredici in tutto le proposte presentate, provenienti da tutta Italia, di cui una esclusa dalla commissione per violazione dell’articolo 11 del bando di concorso. Le proposte, come noto, riguardano la riqualificazione del molo Pagliari, la realizzazione di un percorso della memoria e di un monumento in ricordo delle vicende storiche che lo hanno interessato.

La commissione ha apprezzato l’alta qualità artistica, oltre al valore simbolico, di tutti i progetti presentati, a testimonianza del fatto che la memoria dell’esodo ebraico è entrato a pieno titolo nella identità del nostro territorio. Il primo classificato potrà realizzare l’opera grazie al contributo di 100.000 Euro disponibile dall’Autorità di Sistema Portuale, oltre ad un premio di 20.000 Euro. Il secondo classificato riceverà un premio di €. 15.000, il secondo di €. 10.000.

Il primo premio è andato all’ATI composta da professionisti spezzini: il giovane architetto Jacopo Maugeri, Alessandro Tognetti, Studio M2B PROGETTI nei soci di Architetto Paolo Maloni e Geometra Ivano Barcellone. La scultura è stata ideata dal maestro Walter Tacchini, esponente della cosiddetta Arte Sociale, nome conosciuto a livello internazionale, insegnante presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara ed amico personale di Helene e Simone De Beauvoir.

Il secondo premio è stato assegnato all’opera di Valerio Croci di Giussano (Monza), Fabrizio Esposito di Napoli e Costanza Galli della Spezia; il terzo premio se lo è aggiudicato Francesco Pio Merla di San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia. Questa la motivazione della Commissione: “La commissione ha dovuto operare partendo da una progettazione del luogo già in atto. Per questo ha scelto, tra i concorrenti al bando, un vero e proprio monumento.

La scelta del materiale in marmo, oltre a dare certezza di resistenza nel tempo del manufatto, collega idealmente il paesaggio marino del Golfo dei Poeti al retrostante paesaggio apuano e valorizza un elemento essenziale del territorio di riferimento dell’Autorità di Sistema Portuale La Spezia-Marina di Carrara.

 La caratteristica dell’opera prescelta è rappresentata dalla forte simbologia che intende configurare in relazione anche al percorso di memoria composto da dieci pannelli. Il cuore spezzato del popolo ebraico uscito distrutto dalla terribile esperienza dei lager – la più terrificante del Novecento – è pronto ad affrontare un nuovo viaggio verso la Terra dei Padri.

Due ali di marmo, a mo’ di porta, fanno pensare ad un ingresso nella nuova vita. Al nero della prima sfera spezzata fa da riscontro una sfera marmorea bianca, sulle due ali, simbolo di limpidezza. Una simbologia forte che, posta il più possibile davanti al mare, trasmetterà alle future generazioni il senso della speranza di una nuova vita che qui, a Molo Pagliari, si è concretizzata nel forte senso di amicizia tra la popolazione locale e i profughi ebraici, che resterà indelebile come il monumento in marmo”.

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