La normativa prevede che Zes e Zls possano sorgere nelle zone portuali: la prima tipologia, la Zes, è legata a territori economicamente svantaggiati (per intenderci le Regioni Obiettivo 1 in Europa, in Italia le Regioni del Mezzogiorno); la seconda tipologia, la Zls, può nascere in tutto il territorio nazionale, dove sorgano porti, retroporti, interporti e distripark.
Una novità per l’Italia; un fenomeno largamente utilizzato a livello internazionale: a livello globale sono state censite circa 3500 Zes. Per guidare e rappresentare questo volano di sviluppo economico è nata la Federazione Mondiale delle Zone Franche e delle Zone Economiche Speciali, Femoza, che opera sotto l’egida dell’Onu. Da poche settimane Femoza ha stipulato un accordo esclusivo in Italia con Nomos Value Research, l’advisor che si propone di trasferire il proprio know-how e la propria esperienza al servizio di Regioni, Città Metropolitane, Autorità di Sistema Portuale, PMI e grandi imprese coinvolte dalla recente istituzione delle ZES e ZLS nel nostro Paese.
“Quello delle Zone Economiche Speciali è un fenomeno largamente utilizzato a livello internazionale per promuovere lo sviluppo economico delle aree portuali e limitrofe principalmente in termini di creazione di posti di lavoro e di attrazione di investimenti”.Juan Torrents, presidente di Femoza, commentando l’accordo con Nomos e l’auspicabile sviluppo di Zes e Zls anche n Italia, ha aggiunto:
“Il caso più emblematico del successo delle Zes nell’Unione Europea è quello della Polonia, che è divenuta una “reference” a livello mondiale per le politiche di sviluppo incentrate sulle Zone Economiche Speciali. La Polonia ha saputo, infatti, adattare le proprie norme alle necessità del mercato in un contesto di globalizzazione e ha posto al centro della propria strategia nazionale la creazione e l’internazionalizzazione delle proprie Zes. I risultati sono evidenti ed estremamente positivi: per ogni 100 posti di lavoro in una Zes, si è assistito alla creazione di 72 posti di lavoro nella circoscrizione che la ospita e di 137 posti di lavoro in quelle limitrofe, tutti correlati all’istituzione della Zes. Per quanto riguarda l’attrazione di investimenti emblematico è il caso della Cina, dove l’istituzione di Zone Economiche Speciali ha portato un aumento degli investimenti diretti esteri pro capite del 58%, principalmente sotto forma di imprese industriali estere e orientate all'esportazione”.