Per estrarre l’informazione che contengono ed utilizzarla per fare previsioni, prendere decisioni o farle prendere in maniera autonoma a macchine, sviluppiamo software sempre più sofisticato che raggruppiamo sotto il nome generico di Intelligenza Artificiale (AI). Il nome suggerisce una similarità, pur con i limiti di procedure sviluppate da relativamente poco tempo, tra il funzionamento di un programma di AI e quello del nostro cervello, evocando, come in alcuni classici della fantascienza, la possibilità di macchine più intelligenti dell’uomo, che pure le disegnerebbe.
Quanto conosciamo del funzionamento del nostro cervello elaboratore di pensiero razionale ma anche sorgente di creatività ed emozioni? Fino a che punto l’AI ne riproduce le modalità ed ha, pertanto, le stesse potenzialità? Quali sono i vantaggi ed i rischi di un uso sempre più diffuso dell’AI? Su questi temi sii terrà l’incontro-dibattito “Pensiero umano e intelligenza artificiale: relazioni pericolose?” presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli il prossimo 6 novembre. Moderatore sarà Maurizio Ribera d’Alcalà, Stazione Zoologica Anton Dohrn. Intervengono Roberto Prevete, Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione, Università di Napoli Federico II.
Reti neurali artificiali: dai modelli simulativi del cervello al nuovo rinascimento della IA. Alberto Zani, Cognitive Neuroscience ERP Lab del CNR (Milano); Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute - Scuola di scienze motorie, Università Statale di Milano “Mente e cervello naturali ed artificiali”. Guglielmo Tamburrini, Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell'Informazione, Università di Napoli Federico II Autonomia delle macchine intelligenti e autonomia dell’uomo. A seguire Napoli e le macchine pensanti, Ricordo di Eduardo Caianiello a cura di G. Tamburrini.