In questo contesto, la fregata Zeffiro, il sommergibile Romeo Romei, la corvetta Lahav ed il pattugliatore missilistico Keshet, hanno simulato scenari di difesa aerea e di superficie, nonché di lotta agli incendi e alle falle, verificando inoltre le procedure comuni per l’intervento sanitario d’urgenza a favore di militari feriti o eventuali naufraghi trovati in mare.
Alla profondità di 35 metri, i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei e la “nave soccorso sommergibili” Anteo, sono stati impegnati nella simulazione di soccorso al sommergibile israeliano Leviathan della classe Dolphin. Attraverso la campana McCann, conosciuta in ambito NATO come Submersible Rescue Chamber, è stato possibile evacuare dieci membri d’equipaggio dal battello sinistrato, verificando quindi l’efficacia dei sistemi di soccorso nazionali e la loro interoperabilità con i sommergibili israeliani.
La Marina Militare considera l’elemento umano quale pilastro centrale nell’azione dello strumento militare, ed è essenziale mantenere nel tempo un’elevata qualità professionale, partendo in primis dalla formazione e l’addestramento.
Anche grazie all’esercitazione Rising Star 2018, la Forza Armata continua a realizzare un sistema addestrativo che si basa su un elevato livello di aderenza alla realtà d’impiego. L’intrinseca flessibilità operativa della Marina Militare è uno strumento importante non solo per la Difesa ma per l’intero Paese, poiché consente di impiegare i propri uomini e mezzi anche in una gamma di attività e operazioni che spaziano dal sociale, all'umanitario, all'ambientale, allo scientifico e in tutti i settori d'interesse della collettività.