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Infrastrutture digitali al servizio del porto di Venezia
8 ottobre 2018 - La sicurezza nella manovra e l’accessibilità nautica di uno scalo portuale non discendono solo dalle infrastrutture e dalle condizioni fisiche di un porto ma sono influenzate anche, e sempre di più, dai flussi di dati e di informazioni digitali che, soprattutto se visualizzati su supporti portatili, possono fornire a tutti gli attori della comunità portuale maggiore profondità di analisi per la programmazione delle attività e un ausilio alla navigazione.
A questo proposito, l’Autorità di Sistema Portuale, grazie alla stretta collaborazione con la Capitaneria di Porto di Venezia e con il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto nazionale, ha deciso di accelerare sul fronte dell’Intelligent Transport System, avviando questa settimana una sperimentazione che consentirà a tutta la comunità portuale di disporre di informazioni aggiuntive in tempo reale su condizioni meteo-marine e di innovativi ausili alla navigazione. I dati relativi alle informazioni meteo sono ricavati dalle rilevazioni dei sensori dell’AdSP, installati lungo i canali di Grande Navigazione, e sono integrati con i dati provenienti da altri soggetti (il PIOPP, con il quale è stato siglato uno specifico accordo di collaborazione, ma anche il Comune di Venezia che offre le proprie rilevazioni in “open data”).
Più in particolare, una volta raccolti ed elaborati, i dati e le rilevazioni su vento, correnti, moto ondoso che riguardano tutta la Laguna, le bocche di porto ed entrambi gli scali di Venezia e Chioggia, verranno sintetizzati dall’AdSP e resi immediatamente disponibili a tutta la comunità portuale tramite la piattaforma web iLOGIS (interfaccia digitale per tutti gli operatori del Porto di Venezia gestita dall’Adsp).
Parallelamente i dati saranno inviati in tempo reale al Comando Generale della Capitaneria di Porto a Roma per la diffusione a tutte le navi, i comandanti e i piloti presenti nell’Alto Adriatico attraverso il protocollo standard AIS, rendendoli leggibili anche alla strumentazione di bordo. Importante tassello della nuova sperimentazione è l’attivazione di “ATON virtuali”, acronimo di “Aids TO Navigation”, supporti digitali alla navigazione che evidenzieranno sulle strumentazioni di bordo la rotta ideale da seguire per accedere al porto. Il supporto “ATON virtuale” – che a differenza di ogni altro segnalamento marittimo (come può essere una boa o un segnalamento luminoso) è sempre visibile – è la sintesi di una ricerca effettuata, su commissione dell’AdSP, dall’Università degli Studi di Napoli Parthenope sulla base di migliaia di tracciati di navigazione registrati negli ultimi anni all’interno della Laguna. Il progetto “ATON virtuali” sarà sottoposto a sperimentazione diretta a partire da ottobre. In questa fase si raccoglieranno i riscontri da parte dei piloti per migliorare e affinare il servizio, che è da intendersi sia come un ausilio alla sicurezza nella navigazione, sia come un supporto all’operatività degli scali di Venezia e di Chioggia in condizioni meteo-marine che, fino ad oggi, potevano determinare incertezze sul fronte dell’accessibilità nautica. A completare il quadro, si avvierà la sperimentazione dei dispositivi PPU (Pilot Portable Units), costituiti da un kit formato da un’applicazione e relativo tablet e da un’antenna GPS portatile dotata di accelerometri e giroscopi. Tali dispositivi verranno testati dai piloti, che potranno geolocalizzare perfettamente la nave e i relativi movimenti grazie all’antenna portatile, guidandola con l’ausilio di un’applicazione mobile che sfrutta una cartografia aggiornata del porto e che rileva tutte le informazioni meteorologiche e le indicazioni di rotta già descritte. L’utilizzo delle PPU permetterà anche alle navi dotate di strumentazione obsoleta di sfruttare le innovazioni tecnologiche introdotte. Pino Musolino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, dichiara: “La sfida per la competitività di un porto si gioca prima di tutto sul mantenimento e sul miglioramento dell’accessibilità acquea – e a questo proposito non posso non ricordare l’urgente problema del conferimento dei sedimenti dragati dal fondo dei canali –, nel ventunesimo secolo, però, le infrastrutture fisiche vanno necessariamente affiancate e potenziate dalle infrastrutture digitali. Per questo, intendiamo accelerare sul fronte information technology, mettendo a disposizione di tutta la comunità portuale una quantità sempre maggiore di informazioni utili al decision making, che siano di facile lettura e che permettano di efficientare l’attività, ottimizzando arrivi e partenze delle navi. L’operazione mira a eguagliare le innovazioni introdotte nei migliori porti del Nord Europa e del mondo. Conoscere esattamente quanti sono i metri di visibilità in Laguna in una giornata di nebbia, visualizzare la posizione di una nave in tempo reale rispetto alla rotta ideale, disporre su supporti portatili di una cartografia dettagliata e aggiornatissima, sono solo alcuni degli elementi che permetteranno a comandanti e piloti – oltre che ad agenti, terminalisti e armatori – di prendere decisioni più ponderate e razionali nella loro attività quotidiana”.
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