Il distretto di Carrara rappresenta in questo senso una storia a sé stante anche per la capacità che ha dimostrato di abbinarsi anche a brand prestigiosi del settore lusso (come Ferragamo, Brioni, Mercedes, Audi e altri) tornando a essere il faro di una filiera estesa che comprende il restauro e il recupero di tesori artistici, la connotazione spinta di progetti avanzati di architettura, persino la sede preferenziale di eventi artistici e culturali che hanno trovato e trovano nelle cave l’habitat ottimale per la sintesi fra storia, tradizione, italianità e lusso.
Un riposizionamento questo che è frutto degli investimenti in innovazione e della professionalità che caratterizza non solo le trenta aziende leader che hanno una funzione trainante, ma tutto il distretto di Carrara che si è giovato anche del supporto di Confindustria Livorno Massa Carrara, IMM (Ente fieristico promozionale misto pubblico privato), Carrara Marble Way (consorzio), Museo Carmi (inaugurato inizi estate), Accademia Belle Arti, Fondazione marmo e Comune. I dati del settore forniscono per altro la conferma della dinamicità delle imprese: il distretto Apuo-Versiliese produce un fatturato superiore a un miliardo, con una produzione di cave e laboratori superiore ai 3,6 milioni di tonnellate e con una occupazione che supera i 13.000 addetti fra diretti e indotto, nella maggior parte dei casi caratterizzati da eccezionale professionalità.
Nel primo semestre di quest’anno, nonostante una crisi generalizzata che non ha risparmiato l’industria lapidea nel suo complesso incidendo negativamente su tutti gli indicatori del mercato mondiale, con contrazioni significative nelle importazioni di Cina e India, tradizionalmente fra i principali player del mercato e una ripresa concentrata su alcuni mercati, parzialmente nuovi, come Egitto e Algeria.