I motivi, secondo IATA (International Air Transport Association), sono da individuare nella fine del ciclo globale di ricostituzione degli stock di magazzino (che ha contribuito allo sviluppo del traffico aereo merci nel 2016 e 2017, dopo la crisi degli anni precedenti) e in una certa debolezza del commercio internazionale, anche se a “macchia di leopardo”, più in Europa e Asia, che Americhe (USA compreso) e Africa. Si prevede che l’espansione dell’e-commerce nei prossimi anni possa rappresentare il principale driver di sviluppo del cargo aereo, soprattutto nelle relazioni USA-Europa. Per quanto riguarda il traffico su strada e ferrovia, nel I semestre 2018, si registra un aumento dell’8,1% del traffico di mezzi pesanti attraverso i principali valichi alpini italiani.
La Svizzera (Gottardo, Bernardino, Sempione e Gran San Bernardo) e gli altri principali valichi italiani (Brennero, Monte Bianco e Fréjus) nel I semestre del 2018 (rispetto allo stesso periodo del 2017). L’aumento ha riguardato in particolare il Brennero (+12,9%), seguito dal Fréjus (+11,0%) e dal Monte Bianco (+3,6%). In flessione invece i passaggi attraverso la Svizzera (-2,3%).
Per quanto riguarda più in particolare la Svizzera, il traffico merci, espresso in tonnellate, ha visto un aumento di quello stradale del 2,9%, rispetto al II semestre del 2017, mentre il traffico su rotaia ha visto una forte ripresa (+15,3%), dopo la flessione del II semestre del 2017, su cui ha pesato la lunga interruzione dovuta all’incidente a Rastatt in Germania (fonte: Alpinfo, Regione Piemonte).