Nel dibattito un contributo significativo è venuto dal Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi:
"Stante la delicatezza dell'obiettivo di tutela ambientale - ha affermato - sarebbe opportuno, ad esempio, pensare anche all'implementazione delle forme di fiscalità agevolata per quelle imprese che dimostrano di aver intrapreso precise ed effettive misure di sostenibilità. E' questa una sfida ulteriore per le nostre infrastrutture ed il nostro armamento; non è pensabile conseguire uno sviluppo senza un'opera di implementazione e ammodernamento delle reti di trasporto e di tutti gli snodi del traffico e logistici; ed è allo stesso modo impensabile che il sistema infrastrutturale possa prescindere dalla sicurezza che non è soltanto fisica ma è pertanto anche ambientale e a beneficio di tutta la comunità".
E gli armatori confermano il loro impegno, come sottolineato da Emanuele Grimaldi, vicepresidente dell'International Chamber of Shipping: "L'Ics - ha detto - è fortemente impegnata nell'abbattere le emissioni delle navi contribuendo alla decarbonizzazione del settore. Con l'Imo, l'organizzazione dell'Onu che si occupa del mare, ci siamo impegnati a ridurre del 50% le emissioni da qui al 2050. Ma in questo stesso periodo si prevede che i traffici marittimi raddoppieranno, quindi vuol dire che le emissioni dovranno essere solo il 25% di quelle attuali.
Per farlo ci impegniamo in ricerca e sviluppo, mettendo sulle navi tutte le nuove soluzioni, dalle batterie alle pitture siciliconiche, e ancora le migliori eliche e i motori con le emissioni più basse. Ricordo però che il nostro settore non rappresenta un problema ma un'opportunità: le navi che viaggiano oggi sulle autostrade del mare hanno emissioni di Co2 che sono un quinto dei mezzi che trasportano merci sulle strade e metà dei mezzi su ferro. Il sistema marittimo è la soluzione del problema ma noi ci impegniamo per migliorare ancora".