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Frutto di un percorso pluriennale animato dal gruppo di ricerca-azione coordinato da Massimo Clemente, Dirigente di ricerca dell’Iriss-Cnr, l’appuntamento ha analizzato con un approccio volutamente multidisciplinare i nuovi modelli di sviluppo sostenibile basati sull’integrazione mare-terra partendo dallo stretto intreccio tra storia urbana e storia marittima che caratterizza le vicende delle città portuali.
Una dinamica che proprio a partire dalle banchine potrebbe offrire un’inedita occasione di sperimentazione di nuove pratiche basate non solo sulla rifunzionalizzazione delle infrastrutture esistenti ma sull’applicazione modelli di economia circolare, improntati su principi qualitativi. In quest’ottica, attraverso un ripensamento radicale degli strumenti di programmazione, gli scali potrebbero fungere, ad esempio, da pivot per la rigenerazione dei cosiddetti “territori di scarto” o da attrattori di risorse per la riqualificazione delle zone periferiche. Trasformandosi da sistemi sostanzialmente chiusi in elemento di coordinamento nella riformulazione del tessuto urbano.
Gio.Gra.