Si tratta di un importante investimento per il destino economico di tante aree del Paese che punta su opere in perfetta simbiosi con il territorio circostante, sulla mobilità sostenibile e in particolare la ciclabilità. Il decreto in questione ripartisce nel quadriennio 2016/2019 161.780.679,56 euro per la costruzione di piste ciclabili turistiche.
Per la ripartizione delle risorse per gli anni dal 2021 al 2024 il Ministero si impegna a procedere con un successivo decreto, individuando per ciascuna ciclovia ulteriori progetti che rispondano ai criteri qualitativi previsti. In particolare 4.780.679,60 euro relativi all’annualità 2016 sono destinati alla redazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica della ciclovia del Sole (Verona-Firenze), della ciclovia del Vento (Venezia-Torino), della ciclovia dell’acquedotto pugliese e del GRAB di Roma. I restanti circa 157 milioni di euro sono invece destinati, per gli anni 2017-2019, a garantire, per tutte le ciclovie turistiche, lo sviluppo del progetto di fattibilità tecnica ed economica e delle successive fasi di progettazione.
La realtà delle ciclovie turistiche è fatta di centinaia di chilometri di percorsi ciclabili. Alle piste già citate si aggiungono quelle del Garda, della Sardegna e della Magna Grecia; e poi la ciclovia Tirrenica, la ciclovia Adriatica e la Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia. Il decreto disciplina anche le modalità di rendicontazione e prevede la revoca delle risorse nei casi di mancata parziale realizzazione degli interventi. Infine, prevede la costituzione di un Tavolo Permanente di Monitoraggio per la verifica del raggiungimento degli obiettivi. La parola ora passa agli enti locali. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attende infatti l'invio da parte delle Regioni degli studi di fattibilità, propedeutici e necessari alla realizzazione delle piste ciclabili. Invio che si auspica avvenga quanto prima, così da rendere il Sistema nazionale delle ciclovie turistiche una realtà.