L’accordo rientra nell’ambito definito dalle direttive impartite dal Ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione in materia di criminalità informatica attraverso la valorizzazione del partenariato con il mondo privato. L’insidiosità delle minacce informatiche e la mutevolezza con la quale esse si presentano richiedono, infatti, una sinergia informativa tra tutti gli attori della cyber security per mettere a fattor comune conoscenze ed esperienze utili a sperimentare efficaci forme di contrasto.
Per la Polizia di Stato, tale compito è assicurato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni e, in particolare, dal Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (C.N.A.I.P.I.C.) che, con una sala operativa 24 ore al giorno, rappresenta il punto di contatto per la gestione degli eventi critici delle infrastrutture sensibili per il Paese. Fincantieri, che opera sia in campo civile che militare, ha il compito di progettare, implementare e gestire le reti telematiche e le piattaforme informatiche di supporto alle funzioni di business del gruppo, certamente da considerare di interesse strategico per l’economia nazionale.
Consapevole dell’importanza dei propri asset informativi per il Sistema-Paese, Fincantieri ha progressivamente attuato una strategia organizzativa e tecnologica di cyber security, finalizzata a mitigare il rischio di accesso illecito alle proprie piattaforme con finalità ostili come l’interruzione del core business dell’azienda, l’indebita sottrazione delle informazioni riservate, anche relative al segreto industriale, attacchi cibernetici di più larga scala mirati a destabilizzare la sicurezza del Sistema-Paese.