20 giugno 2018 - Il porto commerciale di Venezia estende l’accessibilità nautica potenziando la sua attrattività internazionale come gateway italiano per le rotte oceaniche. L’emanazione di un’apposita ordinanza da parte della Capitaneria di Porto, annunciata ieri in conferenza stampa, dà efficacia immediata ai recenti lavori di adeguamento del Bacino di Evoluzione n.3 lungo il canale Malamocco Marghera svolti dall’Autorità di Sistema Portuale.
L’ordinanza 36/2018 emanata dalla Capitaneria di Porto di Venezia prevede l’accesso al porto, attraverso il canale Malamocco Marghera, di navi con pescaggio fino a 11,5 metri e lunghezza massima di 335 metri, in luogo del limite di 300 metri precedentemente in vigore.
Le operazioni di escavo di un’area a ridosso dell’isola dei Petroli, parte integrante del Piano Operativo Triennale 2018-2020 dell’Autorità di Sistema Portuale, si sono protratte per un mese circa dalla fine di aprile alla prima settimana di giugno e hanno portato i fondali alla quota prevista dal Piano Regolatore Portuale. Entro la fine di luglio si concluderanno anche gli escavi a ridosso della sponda ovest del Canale Industriale Ovest.
L’ampliamento dell’accessibilità nautica del porto permetterà di rinforzare la tratta oceanica, che è già attiva tra Venezia e l’Estremo Oriente, operando un servizio con frequenza settimanale, e che ha consentito nel corso del 2017 di stabilire il record storico veneziano del traffico container con oltre 611 mila TEU movimentati.
L’impegno dell’Autorità di Sistema Portuale per aumentare la competitività dello scalo portuale trova concretezza grazie alla collaborazione costante con la Capitaneria di Porto di Venezia e alla preziosa attività della Corporazione Piloti Estuario Veneto, che ha permesso di rafforzare il rapporto con operatori privati di primaria importanza.