Rispondendo poi ad una domanda sul legame tra competenza e competitività, Mario Mattioli ha affermato che “hanno la stessa radice, e queste due parole sono quindi strettamente legate: sono le competenze a rendere competitiva un’azienda ed anche la Pubblica Amministrazione. Quello delle competenze marittime che nel corso degli anni sono state progressivamente disperse tra più amministrazioni, è l’esempio di come si possa compromettere la politica nazionale di un settore e la sua internazionalizzazione”.
“La connessione con il tema della formazione è forte - ha aggiunto Mattioli – l’armamento italiano, che opera in un mercato totalmente internazionalizzato, sta investendo molto nella formazione dei professionisti del futuro, offrendo posti di lavoro e percorsi di carriera promettenti a bordo, a terra e dando opportunità di occupazione non solo negli altri comparti del cluster marittimo ma anche all’estero. Tutto ciò potendo contare su un livello di formazione del personale marittimo molto elevato”. Il Presidente Mattioli ha quindi evidenziato che, come nel caso delle ZES, ove la riduzione della tassazione e procedure burocratiche farraginose incrementa la competitività, anche con l’istituzione del Registro Internazionale, in linea con le indicazioni dell’Ue, per la nostra flotta è stato possibile ridurre il gap di competitività con le altre flotte europee e mondiali, in 20 anni raddoppiare la consistenza e l’occupazione a bordo e con 16, 3 milioni di tonnellate di stazza posizionarsi tra le principali flotte mondiali, tra le più moderne, sicure e rispettose dell’ambiente”.