25 giugno 2018 - Con un interscambio pari a 9 miliardi di dollari, l’Italia è il primo partner commerciale dell’Algeria.
“Un rapporto economico solido – sono 180 le aziende italiane presenti in Algeria – ma in costante trasformazione” per via della politica di diversificazione economica avviata dalle autorità algerine. A parlare è l’ambasciatore d’Italia ad Algeri, Pasquale Ferrara, in questi giorni a Roma dove è intervenuto a una conferenza sul tema delle migrazioni organizzata all’Università Luiss di Roma. L’Italia, sostiene il diplomatico, può crescere ancora. Il potenziale è nelle rinnovabili e nell’agroindustria, oltre che nei tradizionali settori dell’energia, delle tecnologie e delle grandi costruzioni. Per facilitare gli scambi, fa sapere, a breve, nascerà una associazione di imprenditori italo-algerina, primo passo verso la creazione di una Camera di commercio italo-algerina. A limitare finora l’avvio di nuove partnership tra le aziende dei due Paesi, la regola del 51/49% (che riserva alle imprese di casa almeno il 51 per cento del capitale delle nuove società avviate con soggetti stranieri). Un limite che riduce lo slancio delle italiane, soprattutto delle più piccole. “L’associazione – afferma l’ambasciatore – servirà proprio a creare fiducia fra le parti”. Indubbiamente, aggiunge, “la sovranità economica resta importante in settori strategici quali difesa, Tlc ed energia”, ma in altri comparti le cose dovrebbero diventare più semplici per gli investitori stranieri. La concorrenza sul mercato algerino resta comunque spietata.