L'incremento del costo del gasolio nell'ultimo anno ha generato forti tensioni sui bilanci delle imprese di autotrasporto molte delle quali, in assenza dei necessari adeguamenti tariffari, rischiano di chiudere l’attività, con gravi conseguenze anche in termini occupazionali oppure, ancor più grave, di scaricare sulla strada tutta la propria debolezza contrattuale e strutturale determinando rischi incontrollabili per la sicurezza stradale. Il costo del gasolio per autotrazione è in continua crescita.
Le imprese di autotrasporto in poco più di 12 mesi (ultimo dato pubblicato dal MiSE) hanno dovuto sostenere un incremento netto del 10,10%. L’incremento record del costo industriale del gasolio avrebbe dovuto spingere le imprese di autotrasporto a chiedere e ottenere l'adeguamento della tariffa di trasporto delle merci, sulla base della c.d. Clausola di Salvaguardia (art. 5 L. 133 del 6 agosto 2008) che tiene conto dell’aumento del costo medio del gasolio e delle autostrade.
Purtroppo le aziende sono subordinate alla dominanza economica della committenza, a causa dello scarso o inesistente potere contrattuale che rende difficile, rischioso e complicato, procedere all'applicazione dei dovuti adeguamenti. Secondo i dati ministeriali il costo del gasolio (tenuto conto dello scorporo dell’IVA e del rimborso valore ACCISE) è passato da 0,882 euro a 0,971 euro da luglio 2017 ad aprile 2018. Una variazione che vale circa il 10%.