Una pagina in inglese dove sono illustrate sommariamente le linee strategiche lungo le quali si sta muovendo l’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale e nella quale vengono chieste da parte dell’UE decisioni concrete da prendere nel prossimo futuro. Innanzitutto in Europa, dov’è indispensabile rafforzare la politica di coesione territoriale a favore dei porti del Mediterraneo.
«La principale sfida è quella di integrare il core network, assicurandone l’accessibilità a quelle regioni periferiche con cui è sempre più vitale e necessario stringere nuove importanti sinergie» si legge nel documento.Corsini guarda alla Francia, alla Spagna, a Malta e - perché no? - anche ai porti del Maghreb, con cui i porti dell’Alto Tirreno hanno da tempo sviluppato iniziative congiunte sul fronte della implementazione dei traffici rotabili e del fresco così come un proficuo scambio di know how a livello di innovazione tecnologica e digitalization. L’obiettivo dichiarato è uno solo: arrivare a una forma di cooperazione che coinvolga tutti questi Paesi.
A oggi non esiste infatti a livello europeo un progetto all inclusive con fondi comunitari da destinare a iniziative congiunte tra i principali Paesi del Mediterraneo occidentale. Allo stato attuale risulta attivo un solo accordo di cooperazione (l’Interreg Italia-Francia Marittimo) che coinvolge per l’appunto solo Roma e Parigi mentre a livello più vasto, il progetto Interreg Med abbraccia tutti i paesi del Mare Nostrum (da Roma a Cipro e Atene) ma non prevede focus specifici sui porti europei.