"L'Italia ha delle eccellenze che per problemi di logistica non riescono a emergere: oggi invece mettiamo a sistema due realta' importanti del Lazio" per "collocare ancora di piu' il comparto regionale nel contesto internazionale- ha spiegato di Majo- E lo facciamo davanti a una rappresentanza del tessuto produttivo della regione, come Arsial e Unindustria".L'intesa, nello specifico, prevede tra le tante attivita' la stesura concordata di un calendario annuale di iniziative comuni anche nei settori fieristico, espositivo, congressuale e culturale. Cinque le direttrici oggetto dell'accordo: internazionalizzazione delle imprese laziali nei mercati del Mediterraneo; sviluppo della logistica per l'ortofrutta (attenzione alla filiera agroalimentare, infrastrutture portuali, nuove tecnologie di trasporto a temperatura controllata, ecc.); attrazione e gestione di investimenti internazionali; pianificazione di proposte per l'intermodalita', l'infomobilita' assistita, il trasporto a basso impatto ambientale dell'ortofrutta fresca del Lazio per valorizzare le produzioni territoriali; gestione editoriale di progetti mediatici per affermare la cultura delle infrastrutture economiche pubbliche.
"Dobbiamo mettere al centro delle nostre azioni gli imprenditori- ha sottolineato Giammaria in occasione della firma del Protocollo- I nostri obiettivi sono quelli di competere a livello internazionale ma al tempo stesso rilanciare il sistema laziale: da questo Protocollo ci aspettiamo la creazione di una sinergia per attrarre i traffici ed esportare i nostri prodotti".
I due “Giganti della logistica del Lazio”, Porti e Mercati di Roma, giocheranno uno a fianco dell’altro le più grandi partite mediterranee per flussi di merci, esportazioni e importazioni ortofrutticole e valorizzazione all’estero dei prodotti agroalimentari laziali, partecipazione a fiere, Iva regionale sulle importazioni, rifornimenti alimentari alle navi da crociera e sviluppo industriale delle aree retroportuali, iniziative comuni di concentrazione delle attività di scarico merci, progetti di riduzione degli impatti ambientali del trasporto, attività congiunte di internazionalizzazione.
“Questa intesa – ha affermato Pallottini a margine dell’evento – lancia un avvio di una collaborazione tra il nostro mercato e l’autorità portuale per migliorare i servizi a favore delle imprese che operano nell’import ed export all’interno del Car in particolare attraverso il porto di Civitavecchia. In questo modo i grandi volumi di merce provenienti da tutto il mondo che giungono nelle piattaforme del Car transiteranno anche attraverso il porto laziale, che potrà così aumentare ulteriormente il proprio ruolo nel settore delle merci e in particolare nell’ortofrutta. Civitavecchia gioca un ruolo già importante per il traffico di banane ma credo abbia ampi margini di crescita anche con altri prodotti ortofrutticoli. Questa intesa crea i presupposti per creare nuove possibilità sia agli operatori del nostro centro agroalimentare sia ai terminalisti dello scalo regionale”.Il respiro internazionale dell’accordo è stato testimoniato anche dalla presenza dell’ambasciata marocchina, da cui è partita l’idea di istituire un collegamento diretto tra lo scalo marittimo di Tangeri e Civitavecchia.