Le sedi dei centri di ricerca saranno tutte localizzate nel Sud Italia, laddove si trovano centri operativi o di ricerca già esistenti:
•Gela, in Sicilia, per la fusione nucleare, soprattutto dal punto della tecnologia che può essere impiegata nella produzione di energia pulita potenzialmente illimitata
•Lecce, in Puglia, per le ricerche sull’Artico e sul ruolo laboratorio a cielo aperto da questo rivestito nella problematica dell’innalzamento termico globale
•Metaponto, in Basilicata, per il cruciale tema dell’acqua intesa sia come risorsa vitale, sia come elemento imprescindibile per un ecosistema in equilibrio
•Pozzuoli, Campania, per l’agricoltura come attività e settore economico base per lo sviluppo di ogni contesto economico e sociale.
L’AD Eni Claudio Descalzi:
“Questo accordo rappresenta per Eni un notevole passo avanti verso lo sviluppo e la realizzazione di tecnologie sempre più efficienti e in grado di creare energia in modo sostenibile e accessibile a sempre più persone. Eni da tempo si sta impegnando a sostenere la ricerca scientifica per la realizzazione di soluzioni concrete e scientificamente solide, che ci consentano di diversificare il nostro mix energetico verso fonti sempre più sostenibili. Inoltre, la collaborazione con un prestigioso centro di ricerche come il CNR, ci consentirà di approfondire anche tematiche che, seppur non direttamente legate al mondo dell’energia, hanno ricadute immediate sia sull’ecosistema sia sulle società”.