La maggior parte di questi ultimi sono imbarcati su navi iscritte nel Registro Internazionale che operano su traffici internazionali ove la concorrenza con marine di altri paesi è molto agguerrita. In proposito il Presidente Mattioli ha ricordato che il Registro Internazionale Italiano è uno strumento normativo istituito in Italia nel 1998, in linea con gli orientamenti dell’Ue che miravano a restituire competitività alle flotte mercantili dei paesi membri e a rilanciare l’occupazione.
Il Registro internazionale si è rivelato uno strumento di grande successo per lo sviluppo dello shipping italiano. Ciò è dimostrato dal fatto che in 20 anni la flotta è raddoppiata ed è una delle flotte di bandiera più importanti al mondo, la terza tra quelle dei principali paesi industriali che fanno parte del G20. Mattioli ha anche ricordato che la defiscalizzazione prevista con l’iscrizione nel Registro Internazionale è una condizione indispensabile per poter ridurre i costi di gestione delle navi italiane equiparandoli a quelli delle altre bandiere concorrenti, offrendo dunque maggiori opportunità alle aziende italiane di competere sui mercati mondiali.
Il Presidente Mattioli ha poi rilevato che è praticamente impossibile accertare quanti siano i marittimi italiani disoccupati dato che neanche le Amministrazioni competenti sono in grado di quantificarne il numero. Al contrario, come già detto, è possibile stabilire quanti sono gli occupati a bordo delle navi nazionali.