“Anche i primi mesi del 2018 mostrano un trend positivo grazie alle importazioni record di Cina, Francia, Spagna, Corea del Sud, Taiwan e Turchia”, ha dichiarato Andrea Clavarino, Presidente di Assocarboni.Nel 2017 il commercio via mare si è chiuso con un aumento del 5% (1.198 milioni di tons) con un trend di crescita che negli ultimi dieci anni ha portato ad un incremento del 50% dei volumi. Positivo l’import di carbone da vapore soprattutto dal sud-est asiatico e dall’Europa.
I dati più interessanti nel Vecchio Continente arrivano dalla Francia e dalla Spagna, rispettivamente con una crescita dell’import del 22% e del 33%; per il continente asiatico, invece, l’attenzione viene posta sulla Cina, che ha accelerato sulle importazioni per soddisfare la forte domanda di elettricità e sull’India, destinata a superare la Cina nel giro di tre anni. Per quanto riguarda l’Italia, l’import è in calo sia nel carbone da vapore che nel metallurgico.
“Abbiamo un mix elettrico unico al mondo e lo spegnimento entro il 2025 delle poche centrali a carbone ancora attive, come previsto dalla SEN, costerà tra gli 8 e i 10 Mld di euro - ha dichiarato Andrea Clavarino - ma avrà un impatto trascurabile dal punto di vista climatico, rappresentando, le emissioni di carbonio degli impianti italiani, soltanto lo 0,00004% di quelle mondiali. Ci adopereremo, pertanto, affinché il nuovo governo riveda la direzione indicata nella SEN”.