Ma più di ogni altra cosa desta forti perplessità l’accordo sulle costruzioni militari facendo entrare nel contratto un altro soggetto (Naval Group) che prima era estraneo agli accordi su STX Europe. Si sa che il settore militare è molto ricco e in questo periodo molto effervescente, molte marine militare delle nazioni occidentali (e non solo) stanno rinnovando la loro flotta e Fincantieri finora ha raccolto importanti successi, vedi il contratto con il Qatar, soffiato proprio ai francesi, le costruzioni per la US Navy, la gara per la flotta australiana e quella per ulteriori venti navi per gli Stati Uniti.
Tutte situazioni che sembravano vedere la nostra industria cantieristica in pole position per aggiudicarsi contratti dal valori di molti, molti miliardi di euro. Ed ora, è lecito chiedersi se i nostri governanti hanno fatto un buon affare oppure hanno aperto le porte di una delle ultime eccellenze rimaste in Italia?