13 gennaio 2018 - Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato il Rapporto sui Sinistri marittimi 2016, i cui dati si riferiscono a sinistri di unità navali occorsi nelle acque territoriali nazionali e in quelle ad esse limitrofe, nel periodo 1° gennaio 2007-31 dicembre 2016, sulla base delle informazioni trasmesse dalle Autorità marittime e dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto alla Direzione Generale per la Vigilanza sulle autorità portuali, le Infrastrutture
portuali ed il Trasporto marittimo e per vie d’acqua interne del MIT. Dal Rapporto emerge che nel complesso il numero dei sinistri marittimi nel periodo 2007-2016 è diminuito del 22%, passando da 349 incidenti nel 2007 a 272 nel 2016. In particolare, dopo una accentuata flessione nel 2015, con 248 sinistri, nel 2016 si è registrato un incremento del 9,68% rispetto all’anno precedente. Il quadro
complessivo degli incidenti occorsi nelle acque nazionali, o in quelle ad esse limitrofe, indipendentemente dalla loro bandiera, presenta dati contrastanti: anche se il numero di incidenti in mare risulta in diminuzione a partire dal 2009, si è rilevato un forte incremento nel numero di ferimenti e decessi in mare negli anni dal 2011 al 2013, dovuto principalmente a gravissimi sinistri
marittimi occorsi a navi di provenienza ignota o extracomunitaria. Anche il numero di navi coinvolte in sinistri nello stesso periodo è risultato costantemente in diminuzione, mostrando nel 2016 una discreta diminuzione percentuale del -26,14% rispetto al valore assunto nel 2007. Nel periodo 2007-2016 la sinistrosità delle sole navi nazionali risulta in costante diminuzione a partire dall’anno 2009, anche se si è rilevato un incremento nella consistenza annua sia dei decessi che dei ferimenti nei sinistri marittimi dovuto principalmente ai due gravi incidenti avvenuti nel 2012 e nel 2014 alle navi “Costa Concordia” e “Norman Atlantic”, nell’ambito di un quadro altrimenti piuttosto uniforme sia dei decessi sia dei ferimenti causati da sinistro marittimo, che appaiono anzi in flessione nel corso dell’ultimo triennio 2014-2016.