17 gennaio 2018 - A.P. Moeller Maersk e IBM hanno annunciato oggi l’intenzione di dare vita a una joint venture per fornire metodi più sicuri ed efficienti di conduzione del commercio globale attraverso l’utilizzo della tecnologia blockchain.
La nuova società si pone l’obiettivo di offrire al mercato una piattaforma digitale, sviluppata su open standard e disegnata per un uso da parte dell’intero ecosistema dello shipping, per rispondere al bisogno di maggior trasparenza e semplicità nella movimentazione delle merci.
Il costo e il volume del trading mondiale continua a crescere di complessità. Ogni anno vengono spedite merci per un ammontare di circa 4 trilioni di dollari, laddove oltre l’80% delle merci destinate ai consumatori sono trasportate via mare. Elaborare e gestire la relativa documentazione commerciale richiede una spesa pari a un quinto dei costi fisici di trasporto.
Ridurre le barriere all’interno della filiera internazionale, stima il World Economic Forum, consentirebbe al commercio mondiale una crescita del 15% con conseguenti sviluppi economici e creazione di posti di lavoro.
Una blockchain basata sulla tecnologia “distributed ledger” - un registro messo a fattore comune, in pratica - garantisce una condivisione immutabile di tutte le transazioni che avvengono sul network, permettendo alle parti autorizzate l'accesso in tempo reale a informazioni affidabili, perché da loro stessi validate.
La sua applicazione ai processi del commercio mondiale introduce nel flusso di dati una nuova forma di comando e consenso, ponendo i singoli partner nelle condizioni di collaborare e di fornire una visione unica di ogni transazione senza compromettere dettagli, confidenzialità e privacy.
La piattaforma utilizzerà quindi la blockchain, così come altre tecnologie cloud su open standard - incluse Intelligenza Artificiale, Internet of Things e analytics fornite da Ibm Services - per aiutare le organizzazioni di ogni tipologia a muovere e tracciare digitalmente le merci da un capo all’altro del globo. Produttori, società di navigazione, spedizionieri, operatori portuali e di terminal, autorità doganali e, in ultima analisi, i consumatori, trarranno tutti vantaggio dalla nuova tecnologia.
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